L’analisi strutturale, o calcolo strutturale, indica tutti i diversi strumenti e le tecniche numeriche o informatiche sviluppate per interpretare e risolvere problemi ingegneristici di meccanica delle strutture.
Lo scopo dell’analisi strutturale è determinare lo stato tensionale e lo stato deformativo all’interno di una struttura, ovvero la distribuzione delle forze interne o le deformazioni della struttura e gli spostamenti.
La fase di studio preliminare consiste nella semplificazione della geometria della struttura, nello studio e simulazione del legame costitutivo dei materiali che la compongono e dei vincoli (interni ed esterni).
Il modello di calcolo ottenuto deve rappresentare in modo realistico il comportamento della struttura in esame.
Le analisi più utilizzate per il calcolo da azioni statiche sono: Analisi elastica lineare e Metodo Plastico. Mentre per il calcolo sismico le più usate sono: Analisi statica lineare, Analisi dinamica lineare (analisi modale), Analisi statica non lineare (verifica push-over) e Analisi dinamica non lineare (Time History).
INTERVENTI STRUTTURALI
Quando si parla di interventi sulle costruzioni esistenti, in particolare di interventi che incrementino la sicurezza degli edifici nei confronti delle azioni sismiche, si fa riferimento alle diverse tipologie di intervento disciplinate dalle Norme Tecniche per le Costruzioni 2018.
Gli interventi vengono classificati e individuati secondo le seguenti categorie:
• Interventi di riparazione o locali che interessano singoli elementi strutturali e non riducono le condizioni di sicurezza preesistenti;
• Interventi di miglioramento atti ad aumentare la sicurezza strutturale preesistente, senza necessariamente raggiungere i livelli di sicurezza fissati dalla norma;
• Interventi di adeguamento atti ad aumentare la sicurezza strutturale preesistente, conseguendo i livelli di sicurezza fissati dalla norma.
Gli interventi locali riguardano le singole parti e/o elementi della struttura. Essi non debbono cambiare significativamente il comportamento globale della costruzione e sono volti a conseguire una o più delle seguenti finalità:
– Ripristinare, rispetto alla configurazione precedente al danno, le caratteristiche iniziali di elementi o parti danneggiate;
– Migliorare le caratteristiche di resistenza e/o di duttilità di elementi o parti, anche non danneggiati;
– Impedire meccanismi di collasso locale;
– Modificare un elemento o una porzione limitata della struttura.